LA NATURA MORTA E I PIANI DI APPOGGIO

Per “Natura morta” si intende una composizione di oggetti inanimati come frutta, fiori, piatti, oggetti di varie forme, ecc. organizzati su di una superficie piana in modo tale che tutti i componenti siano ben visibili e ben illuminati. Ci sono dei criteri precisi da rispettare nella composizione, come la simmetria, la asimmetria, le linee direzionali, il peso visivo e anche  il modo di illuminarli: argomenti che tratteremo in una prossima lezione.

Nel Medio Evo, per esempio, in un’ Ultima Cena si potevano trovare contemporaneamente figure in diverse posizioni, il paesaggio, la natura morta, tutti variamente disposti e con attribuzioni di importanza diverse. Solo in tempi più recenti la figura umana, il paesaggio, la natura morta hanno assunto valori autonomi.

a) La forma più semplice è data da un piano d’appoggio orizzontale che contiene gli oggetti, da uno sfondo verticale più scuro nel tono, che blocca lo spazio. Per il riempimento della base di appoggio bisogna rispettare delle regole di simmetria, di asimmetria, peso visivo e direzionalità.

b) La forma che contiene gli oggetti può essere un tavolo/un piano rettangolare, quadrato o rotondo

c) Il tavolo/il piano può essere in assonometria, in prospettiva o visto dall’alto; può inoltre essere tagliato a destra o a sinistra o coincidere con l’altezza dell’occhio. Se si utilizzano delle tovaglie bianche o colorate per coprire questi piani, la natura morta si valorizza rispetto al piano d’appoggio di legno naturale.

TAVOLO ASSONOMETRICO: il tavolo assonometrico è il più semplice e il più ricorrente in pittura, in esso, gli oggetti sono bene disposti in profondità e bene distinguibili sulla superficie. L’inconveniente della gamba più lunga può essere risolto con l’esclusione creando un certo movimento compositivo.

TAVOLO IN PROSPETTIVA: le parti laterali del tavolo si restringono unendosi in un punto chiamato “punto di vista”. La composizione degli oggetti pur focalizzata centralmente, diventa dinamica per la successione dei piani nello spazio.

TAVOLO VISTO DALL’ALTO: tutti gli oggetti della composizione risultano equamente valorizzati nella luce e nello spazio, gli elementi verticali come bottiglie, bicchieri, caraffe, ecc, sembrano ribaltate sulla superficie.

TAVOLO INTERROTTO (a sinistra o a destra) : è una variante del piano assonometrico, ne mantiene tutte le caratteristiche positive di visibilità e spazio-luce.

EFFETTO TOVAGLIA: questa soluzione risulta elegante per coprire le gambe del tavolo, la tovaglia di colore bianco, conferisce alla composizione un supporto luminoso e infiniti passaggi tonali. La tovaglia colorata aggiunge altre possibilità creative ed espressive.

TAVOLO ROTONDO: prospetticamente il tavolo rotondo diventa un’ellisse sostenuta da una gamba centrale, ma la sua funzione rimane inalterata. Visivamente la composizione risulta armoniosa e dinamica.

Ci sono inoltre altre soluzioni creative: dai miei esempi riportati qui sotto puoi notare che nella prima immagine c’è il tavolo rotondo che contiene gli oggetti, ma essi sono anche sospesi nel vuoto; nella seconda immagine gli elementi sono collocati nello spazio in primo piano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esercizi: Crea delle composizioni utilizzando di volta in volta i piani di appoggio per verificare il diverso risultato visivo. Presta sempre attenzione alla provenienza della luce.


 

 

 

 

 

PIANI DI PROFONDITA’

I piani di profondità sono importanti per due motivi: il primo per la legge della sovrapposizione spaziale (oggetto davanti che copre parzialmente quello dietro), il secondo per i livelli di luminosità degradanti verso il fondo.

Nella “Natura morta” le tonalità chiare sono davanti, quelle più scure sono dietro. In questo modo si blocca lo spazio di fondo concentrando l’attenzione sul soggetto rappresentato.

Nel “Paesaggio” le tonalità scure sono davanti, quelle più chiare sono dietro. In questo modo si ottiene lo spazio atmosferico suggerito dal degradare delle tonalità.

 

A sinistra: piani di profondità per la “Natura morta”.

A destra: piani di profondità per il “Paesaggio”.

Esercizi: Componi (disegna) una “Natura morta” e un “Paesaggio” applicando i piani di profondità descritti, usando gli strumenti che hai a disposizione.

 

 

PROPORZIONI E LUCE

Le prime difficoltà sono quelle che ci bloccano o ci permettono di proseguire nel nostro cammino per imparare a disegnare.

Personalmente sono convinto che se si imparano le regole tutto diventa più facile. Per esempio: se voglio disegnare un oggetto su una superficie, quanto grande-medio-piccolo devo disegnarlo?

Nel primo caso il soggetto disegnato è troppo piccolo in rapporto alla superficie che lo ospita; nel secondo caso il soggetto è troppo grande in rapporto alla superficie; nel terzo caso c’è un equilibrio tra superficie e oggetto disegnato.

Il nostro occhio (cervello) ci permette di trovare il giusto equilibrio tra la forma/grandezza dell’oggetto e la superficie che lo ospita.

Una volta che hai completato il disegno nella giusta proporzione (per esempio un frutto o un oggetto), si deve cercare la tridimensionalità, cioè dargli volume attraverso il chiaro-scuro.

La prima domanda che ti devi porre è la seguente: Da dove proviene la luce che illumina l’oggetto? Noi siamo liberi di collocare la sorgente luminosa in qualsiasi punto e sapere quale risultato ha sull’oggetto.

Esempio: la luce laterale (da destra o da sinistra) accentua il senso del volume e crea delle ombre proprie sull’oggetto e/o portate sulla superficie che lo ospita. La luce frontale (da davanti) annulla il senso del volume, cioè la tridimensionalità, appiattendo l’immagine. Invece il controluce, cioè la luce da dietro l’oggetto, ne annulla completamente il volume lasciando percepire il suo profilo. La luce dall’alto schiaccia l’immagine mentre dal basso verso l’alto drammatizza la forma.

Esercizio: Disegna dal vero oggetti, scegli da quale parte far provenire la fonte di luce e con il chiaro-scuro (tratteggi vari o sfumati) rendi il loro volume.

          

 

COME INIZIARE A DISEGNARE ED OTTENERE I GRIGI

Come ben saprai, per disegnare occorre uno strumento che traccia dei segni e una superficie che li ospita.

Generalmente usiamo delle matite (anche colorate-pastelli…) costituite da grafite che può essere dura, semidura, morbida; sai anche che la grafite dura serve per i lavori geometrici, le altre per quelli artistici.

La superficie è qualsiasi materiale che riceve il segno (carta-muro-legno…); essa può essere bianca o colorata, liscia-semi ruvida-ruvida.

La superficie ha due dimensioni: altezza e lunghezza. La profondità la devi ottenere con artificio o attraverso il chiaro-scuro o con altro sistema come per esempio la prospettiva.

Esercizio: prova a tratteggiare su superfici che hai disponibili segni piccoli-grandi-più fitti-più radi-sottili-grossi-di forme varie, utilizzando strumenti diversi tipo dito-matite-penna biro-stuzzicadenti intinti in inchiostro o liquido colorato, … ti accorgerai che se i trattini sono più fitti la superficie apparirà più scura rispetto alla medesima con i puntini più radi: hai ottenuto il senso della profondità o della rotondità.

Tipi di tratteggio:

A                B

C               D

A=verticale     B=orizzontale    C=inclinato da sinistra a destra    D=inclinato da destra a sinistra

A+B        A+B+C

                  A+B+C+D

Sovrapposizioni di tratteggi.

Nero compatto

Nel disegno e nella pittura non si adopera mai un nero compatto, perché “buca” , cioè non c’è aria, non c’è spazio attorno.

NOTA BENE: per chiaro-scuro si intende la variazione di tono che puoi ottenere con la pressione più o meno forte esercitata dalla matita sulla superficie. Può essere tratteggiato o sfumato. E’ sfumato quando il passaggio tra il tono più chiaro e quello più scuro risulta impercettibile.

 

NUOVO CORSO DI DISEGNO FACILE

Ciao. Immagino che tu voglia imparare a disegnare partendo da zero. Prima di iniziare il corso ho dato un’occhiata ai siti che propongono questo argomento, ma mi sono sembrati o troppo teorici o sicuramente complicati nella struttura.

Disegnare è semplicissimo, come camminare.L’importante è liberarsi da tutti i pregiudizi e dagli stereotipi.

1-Crea tu liberamente il disegno come lo sai fare, perché non esistono regole che ti impongono di fare in un determinato modo: puoi ottenere  risultati alla Michelangelo oppure alla Chagall.

  

 

2-Non crearti complessi tra il disegno figurativo e quello astratto.Figurativo vuol dire che prendi spunto dalla realtà che ti circonda, mentre astratto significa che guardi il tuo pensiero intimo e lo traduci con punti/tratti/linee/macchie ecc.

3-Utilizza qualsiasi strumento che lascia traccia su una superficie, perché come ben saprai se tracci sulla sabbia dei segni l’acqua ti cancella tutto e non rimane testimonianza del tuo pensiero, tranne che tu non li abbia fotografati.